Vendita biglietti Aree Archeologiche
Dove si trova
Area archeologica di Vallebuona: Piazza caduti nei lager nazisti – 56048 VOLTERRA (PI)
Area archeologica dell’acropoli etrusca: Parco Archeologico ‘E. Fiumi’- 56048 VOLTERRA (PI)
Per qualsiasi richiesta di informazioni o prenotazioni scrivere alla seguente
e-mail: prenotazionemusei@comune.volterra.pi.it
Per attività didattiche e visite guidate:
Opera Laboratori
telefono: lun – ven 8.30 – 17.00 al numero 0577 286300
mail: edu@operalaboratori.com
Recapiti
tel. 0588 87580
Email: a.furiesi@comune.volterra.pi.it
Orari al pubblico
Lun | Mar | Mer | Gio | Ven | Sab | Dom | |
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ESTIVO - dal Secondo Lunedì di Marzo alla Prima Domenica di Novembre | 10.30-17.30 | 10.30-17.30 | 10.30-17.30 | 10.30-17.30 | 10.30-17.30 | 10.30-17.30 | 10.30-17.30 |
INVERNALE - dal Primo Lunedi di Novembre alla Seconda Domenica di Marzo | chiuso | chiuso | chiuso | chiuso | chiuso | 10 - 16,30 | 10 - 16,30 |
In caso di maltempo l’area archeologica potrebbe essere chiusa.
VOLTERRA CARD | Tipologia | Prezzo € | |
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Intero | a persona | 20,00 | |
Ridotto | ragazzi dai 6 ai 18 anni, studenti universitari, over 65, soci COOP, soci Touring Club Italiano o FAI, TCI e gruppi di adulti con un minimo di 10 persone | 15,00 | |
Ridotto | per gite scolastiche (attenzione: non comprende la visita guidata) | 6,00 | |
Famiglia | per ragazzi (6-16 anni) accompagnati da 1-2 adulti fino ad un massimo di 5 persone | 30,00 | |
Gruppi | di minimo 10 persone | 10,00 | |
Gratuito | - bambini fino a 6 anni - residenti nel Comune di Volterra - studenti del distretto scolastico - disabili e loro accompagnatori - insegnanti accompagnatori di scolaresche o accompagnatori di gruppi - guide turistiche autorizzate - giornalisti - soci ICOM |
Biglietti Singoli | Tipologia | Prezzo € |
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Intero | a persona | 10,00 |
Ridotto | ragazzi dai 6 ai 18 anni, ultrasessantenni, soci COOP, soci Touring Club Italiano o FAI | 8,00 |
Gruppi | gruppi di minimo 10 persone | 6,00 |
Caratteristiche
TEATRO ROMANO
L’area archeologica di Vallebuona è un ampio spazio sulle pendici settentrionali di Volterra, poco oltre le mura che racchiudevano la città medievale. Quest’area non era occupata in epoca etrusca, ma vi erano solo opere di contenimento del terreno, che era fortemente scosceso.
La zona fu però coinvolta in epoca romana da un’intensa attività urbanistica, con la costruzione di un grande complesso monumentale composto da un teatro e da un impianto termale, costruiti in epoche diverse, di cui oggi è possibile visitare i resti.
Gli scavi che portarono alla luce queste costruzioni iniziarono negli anni ’50, per merito dello studioso volterrano Enrico Fiumi.
Durante gli scavi venne rinvenuta buona parte di un’epigrafe dedicatoria del teatro – oggi conservata al museo Guarnacci – dalla quale apprendiamo che furono due membri della famiglia volterrana dei Cecina a costruire a loro spese il teatro fra l’1 a.C. e il 20d.C.
Scendendo dall’attuale ingresso per i visitatori si arriva a una galleria coperta di forma semicircolare (cripta)che permetteva l’accesso del pubblico romano alla cavea, la zona delle gradinate occupate dagli spettatori 7 ; la galleria è quasi completamente franata, ma nei tratti ancora superstiti della copertura possiamo vedere i resti dell’intonaco che in origine rivestiva le pareti e il soffitto. Al disopra della cripta vi sono i resti una grande terrazza ornata al centro da tre esedre dove si dovevano trovare, secondo un costume comune per l’epoca, le statue dei membri della famiglia imperiale, di cui sono state trovate solo le teste.
In origine l’ingresso al teatro avveniva attraverso questa terrazza dove si trovavano delle scalinate che portavano alla galleria sottostante.
La caveasi appoggia alla collina ed è composta da due ordini di gradinate rispettivamente di nove (mediacavea) e dieci (ima cavea) file di sedili separati da uno stretto passaggio semicircolare.
I sedili, in calcare locale, si sono conservati solo in parte, come alcune delle scalette, in pietra di Montecatini,che sono disposte a raggiera confluendo verso il basso. Il contrasto fra ilcolore bianco delle gradinate e il nero delle scalette creava un effetto cromatico voluto.
Le due file di gradini più in basso erano in marmo e recavano incisi i nomi di molte delle famiglie volterrane, si trattava di un sistema piuttosto comune usato per riservare i posti alle autorità e alle famiglie più influenti della città.
Ai piedi della caveavi è un semicerchio – l’orchestra – delimitato da un muretto (pulpitum), dietro il quale si trova il proscenio, uno spazio rettangolare coperto da un pavimento ligneo sul quale si muovevano gli attori. Tra il proscenio e il pulpitum,in un canale sotterraneo (aulaeum) era contenuto il sipario che veniva abbassato durante gli spettacoli. Ai lati del proscenio vi sono i paraskeniae sul fondo la scaena, costituita da una parete con aperture ed esedre inscritte fra colonne disposte su due piani. La parte sinistra di questa struttura è stata rialzata con un sostanziale intervento di restauro compiuto alla fine degli anni ’70, che consente di capire come si sviluppasse l’intera parete della scena; va però tenuto presente che tutta la struttura era rivestita di marmo colorato e le nicchie fra le colonne potevano essere ornate da statue.
Alla fine del II secolo d.C. il teatro subì alcuni lievi interventi, ma cessò definitivamente la sua attività verso lafine del III secolo, probabilmente a causa di un terremoto che ne fece crollare parte della struttura.
Alle spalle della scaenasi vedono i tre bracci superstiti di un porticato, che fu realizzato in più fasi (un quarto braccio si dovrebbe trovare al di sotto della strada antistante il teatro). La sezione più antica,contemporanea al teatro, era costituita solo dal lato posto dietro la scena; inseguito, in età Claudia (41-54 d.C.), furono completati i bracci orientale eoccidentale.
Al centro dell’area racchiusa dal porticato venne costruito, fra la metà del III eil IV secolo d.C., un grande impianto termale di cui si è conservata soltanto la parte inferiore dei muri e alcuni mosaici.
L’edificio venne costruito in un periodo di abbandono del teatro e fu realizzato con materiali di reimpiego tratti dal teatro stesso.
Si entrava dal lato più vicino al teatro e la prima sala era adibita a spogliatoio (apodyterium), da quisi passava in un ambiente quadrangolare con due nicchie che costituivano le vasche per l’immersione in acqua fredda (frigidarium). Seguiva una stanza ellittica di passaggio, che immetteva nelle stanze destinate ai bagni caldi.Gli ambienti successivi sono il tepidarium, il calidariume il laconicum.In questa zona, i pavimenti sono sopraelevati dal suolo per mezzo di pilastri in terracotta (suspensurae); in questo modo l’aria calda proveniente dai forni circolava nello spazio vuoto sotto il pavimento.
Tutte le stanze conservano ancora parte della decorazione in marmo delle pareti e alcuni mosaici; sono proprio i mosaici che permettono di datare questo impianto termale al III secolo d.C.
Non sappiamo con precisione quando sia cessato il suo utilizzo, sicuramente era attivo in età tardo antica (V-VI sec.d.C.).
ACROPOLI ETRUSCA
All’interno del parco archeologico Enrico Fiumi, èpossibile visitare gli scavi archeologici dell’acropoli della città etrusca.
Il parco Fiumi è la principale area verde della città, un grande parco urbano collocato sul pianoro più elevato, aridosso della fortezza medicea.
Su ll’acropoli è documentata un’occupazione continua fin dall’età del Bronzo Medio (XVIII-XIV secolo a.C.). Oltre agli scarsi resti che attestano le fasi più antiche dell’insediamento, è stata trovata un’interessante stratificazione di edifici, che va dal VII secolo a.C.al III secolo d.C.
L’area è sempre stata occupata da edifici diculto frequentati dagli abitanti di tutti i villaggi che si trovavano sulla collina. I pochi elementi superstiti delle fasi più antiche di occupazione diquesto sito sono costituiti da brandelli di muri, il più antico dei quali è databile al VII secolo a.C. Oggi sono invisibili ai visitatori, che possono comprendere la loro collocazione solo grazie ai pannelli che si trovano lungoil percorso.
La fase edilizia di VII secolo corrisponde al momento della nascita della città vera e propria, quando gli abitanti dei vari villaggi sparsi sulla collina si unirono e formarono un unico grande insediamento. Un grande tempio fu costruito verso la fine del VI-inizi V secoloa.C., ma di esso rimangono oggi solo alcune decorazioni architettoniche che lo ornavano, esposte presso il museo Guarnacci. Un altro edificio sacro fuedificato intorno al 480 a.C.
La scarsità dei resti è dovuta anche ai materiali con cui gli edifici erano costruiti. L’architettura etrusca, infatti, si distingueva, rispetto a quella greca o romana, per l’uso in grandi quantità di materiali deperibili, quali il legno, la terracotta e l’argilla cruda, con cui venivano costruiti tutti gli edifici anche quelli più importanti, come appunto i templi. Per migliorare la stabilità e proteggere i muri dall’erosione le costruzioni potevano avere un basamento in pietra, che è l’unica cosa oggi visibile, sull’acropoli di Volterra, come nel resto dell’Etruria.
Quello che è possibile ammirare nell’area archeologica dell’acropoli, è quanto rimane di una grande ristrutturazione urbanistica e architettonica che coinvolse l’intera area in epoca ellenistica (III-II secolo a.C.).
Gli edifici principali sono due templi, chiamati convenzionalmente tempio A e tempio B. Il tempio piùantico (tempio B) è quello più a ovest, collocato proprio al limite del pianoro dell’acropoli e risale alla fine del III secolo a.C.; invece il tempio A è databile intorno alla metà del II secolo a.C.
Il tempio B era orientato in direzione nord-est/sud-ovest e in base a quanto è sopravvissuto possiamo comprendere che si componeva di due parti di uguale grandezza: la parte posteriore consisteva in una cella chiusa che è quasi deltutto perduta, mentre quella anteriore era costituita da un colonnato. Il tempio si ergeva su un podio e vi si accedeva tramite una scalinata di cui siconserva solo un gradino.
Contemporaneamente alla costruzione del tempio B vennero realiz-zate delle cisterne destinate araccogliere l’acqua piovana.Una diqueste è visibile, costruita proprio di fronte al tempio.
Il tempio A era orientato nord-ovest/sud-ovest e rimane la muratura del podio, composto da blocchi squadrati parallelepipedi,e alcuni blocchi dal rivestimento in pietra arenaria grigia modanata. L’interno dell’edificioera costituito da una cella chiusa, circondata sul retro e ai fianchi da colonne, la parte frontale aveva una scalinata di accesso.
Insieme alla costruzione del nuovo tempio fu completato il muro di cinta che racchiudeva l’area sacra chiamata temenos e fu lastricata la strada fra i templi.
I due templi principali continuarono, forse, a essere utilizzati anche in epoca romana, ma la zona cessò di essere frequentata nella prima metà del III secolo d.C. N ei primi decenni del XIII secolo, vi furono costruiti nuovi edifici; sappiamo dell’esistenza di due torri e di una serie diedifici allineati su due nuove strade che dovevano collegare l’area del castello con la parte inferiore della città.
Nel 1472 dopo la conquista della città l’area venne abbandonata e le case abbattute.